Definizione di abitudine
Prima di parlare di abitudini alimentari, partiamo dall’etimologia della parola “abitudine”:
deriva dal latino habitus, cioè modo di essere, ed indica una inclinazione e tendenza a ripetere gli stessi atti e comportamenti.
Le abitudini non sono necessariamente negative ma in alcune fasi o periodi della nostra vita possono diventare un ostacolo al miglioramento di attitudini che riteniamo far parte di noi stessi e che invece riviste e rivisitate in base alle esigenze del momento, potrebbero cambiarci in meglio e in diversi ambiti.
Consigli per cambiare in meglio le nostre abitudini alimentari
Quando si intraprende un percorso dietetico, oltre alla motivazione che agisce da spinta per iniziare una dieta, è fondamentale il cambio delle abitudini alimentari che devono rimanere solide per raggiungere l’obiettivo.
All’entusiasmo iniziale dopo la perdita dei primi chili, subentra la difficoltà di mantenere le sane abitudini acquisite, a meno che non ci sia un atteggiamento mentale adeguato a portare avanti il percorso di dimagrimento.
Innanzitutto, è necessario essere ottimisti e positivi. Inoltre, si deve essere consapevoli che il cambio delle abitudini alimentari è graduale e non può avvenire dall’oggi al domani.
Non bisogna lamentarsi e trovare alibi per giustificarsi, come ad esempio, “non posso cucinare per me e poi per mio marito e i miei figli” oppure “ho una vita sociale dinamica per cui non posso seguire una dieta” oppure “odio pesare gli alimenti”.
Se c’è la volontà si trova una soluzione per tutto, ed inoltre i consigli del nutrizionista sono preziosi per risolvere problemi che si presentano nel quotidiano e che sembrano insormontabili.
L’abitudine è un atteggiamento che deve essere coltivato in modo duraturo e costante nel tempo. Non significa che non si possa cedere una tantum alle tentazioni, ma l’importante è non perdere di vista l’obiettivo aiutandosi ad esempio con app che ti inviano giornalmente delle frasi motivazionali.
Un consiglio è non avere in dispensa gli alimenti proibiti e non consigliati nella dieta; ad esempio, può essere utile sostituire il pan carré con il pane oppure i succhi di frutta con le spremute.
Un ostacolo molte volte è rappresentato dall’atteggiamento negativo e scoraggiante di amici e parenti nei confronti del tuo percorso dietetico, in questo caso l’importante è diventare sordi alle sollecitazioni negative per rimanere costanti nel perseguire la meta da raggiungere, perché spinti da una motivazione seria e costruttiva.
Esempio di cambio di abitudine alimentare
Per la mancanza di tempo il più delle volte risulta molto veloce e facile cenare con la fatidica focaccia magari farcita dalla mortadella o con un panzerotto fritto: questo non va etichettato come negativo a meno che non diventi un’abitudine di 3 o 4 volte la settimana.
Infatti questa abitudine diffusa incide negativamente sul peso, sulla digestione e gonfiore addominale.
Il metodo è quello di procedere per gradi, come?
Mangio la focaccia una volta la settimana, preparo una pizza rustica o uno strudel salato o una piadina seguendo una ricetta semplice e veloce, faccio la differenza tra un pasto e l’altro e mi accorgo che preparando da solo una cena salata, mi sento alla fine del pasto meno appesantito e meno gonfio rispetto al prodotto da forno comprato al panificio.
Conclusione
Stare in buona salute con una corretta alimentazione non deve essere una semplice frase che si legge su un giornale o rivista, per cui sarebbe utile informarsi leggendo un libro o seguendo un blog sui benefici che una corretta alimentazione apporta alla salute prevenendo tante patologie cardiovascolari e metaboliche.
Infatti, il dimagrimento serio non può essere finalizzato alla perdita di chili per andare al matrimonio e poi tutto torna come prima, l’obiettivo è cambiare stile di vita per stare meglio con se stessi, apprezzando i risultati del cambiamento sotto diversi punti di vista, come aumento dell’autostima, ottimismo ad inizio giornata, voglia di fare le cose a cui prima si era rinunciato.