Il concetto di spreco alimentare è strettamente legato all’acquisto esagerato di prodotti industriali che ci vengono proposti dalla pubblicità con messaggi martellanti e ripetitivi, come lo yogurt da mangiare per chi ha problemi di colesterolo o l’acqua minerale per sentirci più leggeri.
Per stare bene dovremmo mangiare poco e di tutto, variare le scelte alimentari per apportare quotidianamente il giusto apporto dei diversi macronutrienti al nostro organismo, provare a cambiare lo stile della spesa in funzione della scoperta di gusti e sapori diversi per non rendere attori unici delle nostre tavole i sacrosanti piatti della nostra tradizione.
Di contro quando si analizza l’alimentazione non si può compiere un atto riduttivo e semplicistico, ma sono da considerare diversi aspetti : gli aspetti emotivi , ossia mangiare per rabbia o noia o frustrazione ; gli aspetti fisiologici , ossia il rapporto con la fame e la sazietà; gli aspetti socio-culturali che indirizzano le convinzioni e quindi le scelte e i comportamenti.
Quindi che fare? Come distinguere gli imput giusti da quelli sbagliati?
Un consiglio? imparare ad ascoltare cosa richiede il nostro organismo nei vari momenti della giornata, e nello stesso tempo imparare ad avere una disciplina alimentare a favore dello stato di salute mentale e fisico. Non è cosa facile ma sbagliando si impara e imparando si trasmettono agli altri le proprie conquiste quotidiane giuste o sbagliate che siano.
La parola d’ordine è: educhiamoci a saper mangiare. Non é mai sbagliato ripeterlo.
Contribuiremo ad abbattere lo spreco alimentare, aiuteremo noi stessi cercando una alimentazione in equilibrio, saremo visibili come esempi da seguire se la strada è quella giusta.